Dopo le primarie del centrosinistra a Viterbo possiamo dire che il vero rinnovamento non si fa con le primarie. L’unico candidato “non nuovo” era Michelini ed ha vinto, col risultato che alle elezioni arriverà buon terzo e forse non andrà neanche al ballottaggio. Stavolta infatti, bisognerà portare a votare non solo il Pianoscarano, ma tutte le squadre di Promozione (e magari Fioroni è pure capace). In questo caso l’alleanza con Camilli sarebbe possibile (la Castrense è nello stesso girone del Pianoscarano).
Stimo Michelini, sia come imprenditore che come uomo di associazione; mancherà alla Coldiretti, sempre pronta a derive oltranziste. Penso anche che Michelini sarebbe il miglior sindaco di Viterbo tra quelli che si presenteranno candidati. Il problema è che non riuscirà a farlo. Come al solito alle primarie, nonostante abbiano votato 4633 viterbesi, sono poca cosa rispetto alla città. Una città fondamentalmente disincantata verso la politica.
I viterbesi hanno votato per anni Gabbianelli e Marini, che nulla – ma dico nulla – sono riusciti a fare per la città. Magari sono stati bravi a non fare, vedi il centro fieristico.
I viterbesi sono ancora molto legati alla storia, che è di destra e centrodestra. Che magari alcuni abbandoneranno, ma solo perché non ne possono più. E questi voteranno il Movimento 5 Stelle. Purtroppo Michelini non è il nuovo, il rinnovamento. Renzi lo ha ben dimostrato: si tratta di andare oltre gli schemi precostituiti, presentandosi senza padrini e senza l’appoggio di Fioroni, Gigli e Sposetti. Quello è un abbraccio funesto per Michelini: gli elettori dei vecchi soloni è come se votassero i tre e non Michelini.
Il mio amico Serra ci ha provato a incarnare il rinnovamento, ma le primarie a Viterbo non sono le nazionali: è difficile arrivare alla gente. Ci vorrebbero mezzi importanti. Mi sento però di dare un consiglio a Michelini e a tutto il centrosinistra: intanto inserirei in lista Serra e la Valeri da subito e alcune idee che loro hanno rappresentato. Poi, non metterei nessuno – e dico nessuno – del Pdl e dei gigliani, tanto gli elettori già sanno che votando Michelini si vota la triade. E allo stesso tempo farei una lista veramente civica con persone capaci, che a Viterbo ci sono.
Solo in questo modo si può sperare, con un programma credibile e rinnovato, pieno di idee fresche, di far venire il dubbio ai viterbesi che ci sia un’alternativa a Marini e Gabbianelli, ma anche a Sposetti, Fioroni e Gigli. Forza Leonardo.
Gratta gratta Michelini e scappano fuori Gigli, Sposetti, Fioroni e altri più o meno ameni padrini. Forza Viterbo, non lasciamo la nostra bela città a gente con la schiena piegata e senza nerbo!
Errata corrige: la nostra bella città. Le belate (voce del verbo belare) le lascio volentieri aI politologi sui generis.