“Sì, siamo soddisfatti. Ma lo saremo ancora di più appena ci verranno pagati gli stipendi, verranno aggiustati i macchinari rotti, riforniti gli ambulatori”. Alcuni lavoratori di Villa Paola di Capranica commentano a caldo la notizia dell’arresto di padre Franco Decaminada, già consigliere dell’Idi, per fatture false e un’appropriazione indebita per circa 14 milioni di euro.
“Finalmente – raccontano – qualcosa è successo. Alcuni di noi hanno pure brindato. E nessuno si è stupito: chi lavorava in amministrazione da anni notava anomalie sui costi di alcuni acquisti che improvvisamente schizzavano alle stelle”. Eppure a tutti la direzione diceva di stare tranquilli. “Quando Decaminada veniva da noi – proseguono – ci rassicurava dicendo che nessuno avrebbe perso il posto e che i problemi erano tutta colpa della Regione”.
Eppure, quei problemi continuavano senza che nessuno intervenisse. “Fino a un anno e mezzo fa – ricordano – prendevamo pure il premio di produttività. E’ evidente che qualora lo avessero interrotto, avremmo cominciato a fare domande sul perché. Invece, nessuno voleva che si facessero domande. Poi, però, la bomba è scoppiata lo stesso”. E ora ci sono 80 lavoratori di Villa Paola senza stipendi da cinque mesi (manca anche la tredicesima). E c’è una struttura da sempre fiore all’occhiello che lavora al 70 per cento delle sue possibilità perché manca il materiale e i medici sono troppo pochi. “Abbiamo chiesto -continuano – l’invio di rinforzi dalle strutture romane, dove si lavora alla metà delle potenzialità, ma la proposta non è nemmeno stata presa in considerazione. Finora non c’è stata la volontà di rilanciare, nemmeno adottando misure a costo zero”.
Adesso tutte le speranze dei lavoratori sono riposte nel tavolo aperto dal presidente Nicola Zingaretti a Roma. “Contiamo mantenga le promesse e che si scongiuri tra mobilità e prepensionamenti la fuoriuscita del 30 per cento del personale di Capranica”, concludono.
Se il pretaccio è un ladro e un disonesto quello viterbicolo è il suo giusto contesto