Salvati dal Tar del Lazio. I pazienti di Villa Buon Respiro potranno per due mesi dormire sonni tranquilli perché ieri il tribunale amministrativo ha sospeso la decisione dei funzionari regionali di negare accreditamento e autorizzazione per la maggioranza delle prestazioni sanitarie erogate all’interno della struttura. I giudici hanno accolto in tempi record il ricorso del gruppo Tosinvest, pertanto ora la nuova giunta regionale avrà 60 giorni per dirimere il bandolo della matassa.
“Sussistono – si legge nel decreto sospensivo – i presupposti dell’estrema gravità e urgenza, tenuto conto delle rappresentate conseguenze derivanti dal provvedimento impugnato, vista la nota della Asl di Viterbo dell’8 marzo nella quale, a conferma di quanto sostenuto dalla parte ricorrente, si evidenziano i gravissimi effetti che si produrrebbero con la dismissione immediata di pazienti appartenenti a categorie fragili e bisognose di terapie riabilitative, inclusi i progetti valutati e approvati dalle competenti strutture della Asl medesima”. Da qui la scelta dei giudici di “sospendere provvisoriamente il provvedimento impugnato, nella parte in cui inibisce l’attività sanitaria”.
La nota congelata è quella del 5 marzo con cui la Regione negava l’accreditamento di 100 prestazioni ambulatoriali, 20 posti semiresidenziali e 27 nelle case-famiglia, ritirando per gli ultimi 47 anche l’autorizzazione. “Ben venga la giustizia amministrativa che comincia a obbligare la Regione a fare chiarezza, quella che manca da anni. Oramai sarà la nuova giunta a dover risolvere la situazione”, commenta Mario Malerba, segretario della Fps-Cisl. E dalla Cgil il segretario Miranda Perinelli afferma: “Siamo al fianco dei lavoratori, delle famiglie e dei malati che hanno bisogno di cure adeguate”.