Turismo nella Tuscia, è una débâcle. Con un sensibile calo nelle prenotazioni e presenze alberghiere del periodo pasquale di quest’anno rispetto allo stesso periodo del 2012. Un’indagine condotta dalla Confesercenti di Viterbo nelle più importanti strutture alberghiere ed extra-alberghiere della Tuscia rivela una sensibile diminuzione delle prenotazioni negli alberghi rispetto al periodo di Pasqua 2012; un evidente calo delle presenze straniere e una contrazione della durata del soggiorno, nella maggior parte limitato al solo week end.
A proposito del detto “Pasqua con chi vuoi” le agenzie di viaggio della Tuscia, sempre secondo i dati raccolti dalla Confesercenti, registrano una flessione del 10% delle prenotazioni dei viterbesi che si spostano durante le vacanze di pasqua, scegliendo per lo più mete europee o al max le località più conosciute del Mar Rosso, segno questo che lascia intendere che un buon numero di famiglie viterbesi trascorrerà le feste pasquali a casa. “Appare evidente – afferma il presidente Confesercenti di Viterbo Vincenzo Peparello – che i devastanti effetti della crisi si sono abbattuti anche su un settore, quello del turismo, che fino a pochi mesi fa aveva mostrato segnali di tenuta. La situazione quest’anno nel periodo pasquale, tradizionale termometro dell’andamento stagionale del turismo appare significativamente grave: le prenotazioni delle strutture alberghiere e extra – alberghiere sono diminuite; alcuni campeggi del lago di Bolsena hanno deciso di rimanere chiusi, mentre si registra un calo notevole delle presenze straniere sempre rispetto lo stesso periodo dello scorso anno che non era stato tra i migliori. Fino allo scorso anno, in ogni caso, grazie ad una sinergia e partenariati turistici pubblico/privati, rispetto ad iniziative quali Visituscia, Btsa e Buy Lazio, sostenute soprattutto dal sistema delle Camere di Commercio (Unioncamere), Provincia di Viterbo e Comune di Viterbo, i dati della Tuscia rispetto al resto del Paese, mostravano una tenuta con una piccola perdita di fatturato”.
“Ma questo – afferma Peparello – anche se va continuata la strategia del partenariato con l’utilizzo delle risorse su iniziative ritenute strategiche e fondamentali per lo sviluppo del territorio, non basta più. Come richiesto da tutte le organizzazioni del turismo – conclude il presidente Confesercenti di Viterbo – che vengano studiate da parte del Governo misure capaci di ridurre il peso fiscale che rischia di far chiudere pubblici esercizi e strutture ricettive desertificando zone del nostro Paese, come la Tuscia, tradizionali mete di turisti e soprattutto politiche mirate per il comparto più importante, appunto il turismo, con interventi diretti sulle imprese per la competitività delle stesse e della Nazione”.
Tranquilli: le grandi idee di Philip Red from Trieste risolleveranno l’economia non solo di Viterbo, ma dell’intera Tuscia. Non a caso su another sito the big but stink journalist, di solito molto attento alla pubblicità diretta e indiretta (roba da big money in the pockets, mica spiccioli!), dà grande spazio (gratuito?) agli sproloqui da drunk di Filippo Rossi da Trieste.