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Rossi: “Sassi è peggio di Casapound”

Filippo Rossi

Filippo Rossi

Invitato a farsi intervistare sulla vicenda Fondazione Caffeina, Filippo Rossi ha rinviato a tempi migliori, affermando di avere scarsa disponibilità di tempo. Intanto però, il tempo lo ha trovato per scrivere un lungo articolo, dal titolo “Rossi gela Sassi” su un altro sito. Un bel modo per evitare il confronto e aggiustarsi, senza contradditorio, la propria verità, in pieno stile berlusconiano. Articolo che comunque Viterbopost, per completezza di informazione, ha deciso di pubblicare integralmente. Eccolo:

“Le parole in libertà di Arnaldo Sassi contro di me sono peggio di un cazzotto di un militante di CasaPound: più subdole, più cattive, più ignobili. Il buon Sassi si è lanciato in una crociata contro la mia candidatura a sindaco per difendere, …a suo dire, l’autonomia di Caffeina, della Fondazione, del Festival. Non troppo tra le righe il Sassi mi accusa di conflitto di interesse. Sassi è un bravissimo giornalista, forse dovrebbe sapere che c’è conflitto di interesse se c’è, appunto, un “interesse”. Ecco, in una fondazione come Caffeina cultura quel che manca è proprio l’”interesse privato”. Sassi dovrebbe sapere che una fondazione non è un’impresa, non guadagna nulla, per dire, da eventuali contributi pubblici. Non guadagna nulla dalle sponsorizzazioni o dalle donazioni di privati cittadini. Quel che fa lo fa senza alcun fine di lucro. Nessuno ci guadagna, se non per il proprio lavoro. Dalla Fondazione Caffeina, per dire, il sottoscritto ha ricevuto tremila euro netti per i primi cinque mesi di collaborazione come direttore artistico del festival. E sì, perché Sassi dovrebbe sapere che in una Fondazione tutto è alla luce del sole, tutto è pubblico, niente può essere nascosto. E Sassi dovrebbe sapere, anche, che i soci di una Fondazione non hanno investito nulla. Il versamento iniziale e una tantum di 5mila euro è un atto di liberalità che, anche quello, nulla ha a che fare con qualsiasi forma di interesse economico. Anzi, è l’esatto contrario.
Quel che farò in caso di elezione a sindaco (anche se il buon Sassi questa eventualità non se la pone nemmeno. Ma allora di cosa sta parlando. E perché? E per chi?) Lo dirò in assemblea dopo aver sentito il consiglio di tutti i soci. Di tutti i soci, ribadisco. Quel che è sicuro è che Caffeina, il Festival e la Fondazione, non ha nulla da temere dalla mia candidatura. Se ha ragione Sassi e Viva Viterbo perderà, tutto tornerà come prima. Se ha torto, nessun conflitto d’interesse può esserci tra una Fondazione che non ha nessun fine di lucro e chi ha contribuito a crearla insieme a tanti altri.

Basti pensare che in realtà vicine alla nostra le istituzioni partecipano alla vita delle fondazioni culturali. Nella Fondazione Festival dei Due Mondi di Spoleto, ad esempio, “all’Assemblea partecipano” come da statuto “il Comune di Spoleto con il Sindaco”, sempre dal loro statuto “Il Comitato di Gestione, che dura in carica 5 anni, è formato dal Presidente, dal Sindaco del Comune di Spoleto, che riveste anche la funzione di Vice Presidente, da un altro Vice Presidente, dal Presidente della Giunta Regionale dell’Umbria, dal Presidente della Provincia di Perugia e dagli altri membri nominati dall’Assemblea”. Conflitto di interesse o convergenza di interessi? Per una realtà come Caffeina, io credo che valga più la seconda ipotesi.

In fine un consiglio professionale. Caro Sassi, se vuoi parlare di conflitto di interessi, in questa nostra bella città ci sono dei soggetti molto più interessanti…

Risponde Arnaldo Sassi: ognuno la pensi come vuole, ma il sottoscritto e Viterbopost si sono limitati a porre un problema oggettivo, anticipando tra l’altro – e questo, Rossi lo consenta, è giornalismo – quanto verrà detto da molti soci all’assemblea di sabato prossimo. Punto. Gli insulti e le aggressioni non sono certo venuti dal sottoscritto, che caso mai li sta subendo dai suoi “filippini”. Quasi che porre questioni o fare critiche a Filippo Rossi sia reato di lesa maestà.

Rossi poteva anche risparmiarsi il paragone con Casapound. Il sottoscritto da Casapound è distante miliardi di anni luce. Rossi può dire la stessa cosa?

Ultima postilla: Viterbopost ha inviato una mail ai responsabili di Caffeina chiedendo che un suo giornalista sia accreditato -come ascoltatore – all’assemblea di sabato prossimo. Si attende con fiducia un cortese cenno di risposta.

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25   Commenti

  1. Giorgio Molino ha detto:

    Caro Sassi, ma non conosce il “Vademecum del perfetto filippino”? La regola n.1 recita che “Filippo Rossi da Trieste ha sempre ragione”.
    “Vademecum del perfetto filippino” a parte,è francamente comico vedere chi, come Filippo Rossi da Trieste, ha presentato, in tempi neppure lontani, la sua prima, ultima e unica fatica saggistica (“Fascisti immaginari”) nelle accoglienti stanze di Casapound, dare del casapoundista a chi, come lei, non conosce neppure l’indirizzo di detto movimento. Certo, poi, ci sono stati dissapori tra vecchi camerati e il martire Filippo Rossi da Trieste s’è beccato una sventola dall’irruente Iannone, ma questo non autorizza minimamente il condottiero caffeinomane a dare del manesco casapoundista a chi, in quanto giornalista, fa solo il suo lavoro. E se proprio non ha niente da nascondere, il novello duce viterbicolo autorizzi la presenza di un giornalista di “Viterbopost” all’assemblea della “Fondazione Caffeina”.

  2. Giorgio Molino ha detto:

    Caro Ciano, la cultura per Filippo Rossi da Trieste è un po’ come il sarchiapone del famoso sketch di Walter Chiari. Con la sola ma non secondaria differenza che Chiari era un grande comico e Filippo Rossi da Trieste un petit trafficant a cui piace imbrogliare le carte.

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