Una polemica che fortunatamente non mi sembra abbia attecchito più di tanto sull’assessore del territorio mi spinge a riflessioni sul passato e sul futuro della Giunta regionale.
Nella Giunta precedente era presente un assessore del viterbese, che non ha mai cercato il confronto col territorio, preferendo scelte clientelari di basso lignaggio. Dobbiamo richiedere una presenza di questo tipo solo perché proviene da territorio ? Credo di no.
Come Tuscia viterbese, in questa legislatura, abbiamo l’8 % dei consiglieri regionali e quindi quantitativamente una presenza superiore al peso della popolazione regionale. Abbiamo una presenza, inoltre, di grande qualità e rinnovata. In più, al di la delle appartenenze partitiche, i “nostri” consiglieri sono tutte brave persone e capaci. E non è cosa da poco. Chiediamo a loro un continuo confronto con il territorio. La Cna ha iniziato mirabilmente questo percorso di recente, per capirne le esigenze. Poi chiediamo di condividere con noi le proposte per fare in modo che siano il più possibile unitarie. Mi sembra che questo tipo di azione e di impostazione dei rapporti territoriali sia di gran lunga più efficace del singolo assessore di provenienza viterbese. L’autorevolezza dobbiamo conquistarcela e non richiederla ogni volta solo perché si proviene dalla Tuscia.
Un assessore ha un raggio d’azione limitato: deve operare su tutta la regione e non deve favorire una parte del territorio. Pertanto è molto meglio un’azione concertata dei nostri consiglieri che punti a valorizzare le nostre specificità: le produzioni di qualità, il paesaggio e l’ambiente agrario, il distretto industriale di Civita Castellana. Sonia Ricci, quale nuovo assessore all’agricoltura, sarà tenuta sotto osservazione proprio perché proviene da un territorio che non è il nostro e credo che sarà più facile ottenere da lei quello che serve alla Tuscia per crescere. Sono fiducioso che opererà per il rilancio dell’agricoltura regionale tutta e non solo quella pontina.
Non mi preoccuperei pertanto di non avere un assessore che mai nella storia ha portato benefici al nostro territorio. Qualcuno ricorda quali vantaggi ha avuto la Tuscia da Gigli presidente della Regione? Speriamo invece di ricordare Zingaretti per il suo lavoro e il suo buon governo del Lazio e quindi anche per la crescita del Viterbese.
Giusto! Ma dobbiamo essere ancora più radicali: a cosa serve avere l’8% dei consiglieri regionali? Aboliamo pure quelli, tanto ci pensa un genio come l’ex funzionario di partito (a spese nostre) Zingaretti a risollevare le sorti della malandata Tuscia.