Nessuno può farcela da solo. Lo hanno capito le micro e piccole imprese che lottano per non restare schiacciate sotto il peso della crisi. Ma finora nella Tuscia i processi di aggregazione non hanno camminato, soprattutto perché sono mancati quegli incentivi di cui beneficiano, invece, da tempo le realtà imprenditoriali di altre regioni. Seppure in forte ritardo, arriva la spinta alla nascita di nuove forme organizzative. Infatti, fino al 30 giugno del prossimo anno, è aperto il bando della Regione “Insieme per vincere”, che prevede contributi a fondo perduto per la realizzazione di progetti proposti da aggregazioni di imprese operanti nei settori dell’artigianato, dell’industria e dei servizi alla produzione. A disposizione uno stanziamento pari a 50 milioni di euro.
“Dovremo metterci a correre – è la considerazione di Luigia Melaragni, segretaria della Cna di Viterbo e Civitavecchia – per recuperare lo svantaggio accumulato. Ritengo però che ciò sia indispensabile, poiché la sfida dell’innovazione, ormai ineludibile, può essere affrontata solo se si crea una rete di relazioni tra imprese. Non a caso la nostra associazione si è impegnata, negli ultimi due anni, per la formazione di personale specializzato, in grado di guidare le aziende nella delicata fase dello start-up dell’aggregazione, e ha svolto un’attività di animazione e sensibilizzazione tra gli imprenditori sul valore della collaborazione tra aziende per accrescere la capacità competitiva dei territori. Con il nuovo governo regionale – prosegue Melaragni – occorrerà lavorare affinché si sviluppino, accanto agli strumenti di incentivazione, politiche di sostegno ai percorsi di integrazione”. Per illustrare il bando, che è gestito da Sviluppo Lazio, la Cna terrà, nei prossimi giorni, un workshop.
In sintesi, gli incentivi regionali sono finalizzati a tre diverse tipologie di intervento: start-up delle reti; investimenti in rete; valore aggiunto Lazio. Nel primo caso, il progetto deve essere rivolto alla costituzione di aggregazioni nella forma di contratto di rete. Il finanziamento è concesso a copertura delle spese per i servizi reali necessari ad elaborare il programma di rete e a giungere alla stipula del contratto. Rientrano nella seconda tipologia i progetti che hanno come obiettivo l’attuazione del programma comune di rete da parte di piccole e medie imprese e quelli presentati da reti di imprese o consorzi formalmente costituiti al momento della presentazione della domanda. Il contributo finanzia le spese per investimenti materiali e immateriali e per l’acquisizione di servizi. Sono sostenuti, infine, i progetti di ricerca industriale e sviluppo sperimentale realizzati congiuntamente da pmi, anche in collaborazione con organismi di ricerca e con la partecipazione di almeno una grande impresa.
La Cna offre ai soggetti interessati un servizio di consulenza e di assistenza nella stesura del progetto e nella predisposizione della domanda di contributo (info: Cna, a Viterbo, in via I Maggio 3, telefono 0761.2291, numero verde 800-437744).