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Scuola, troppi tagli. Pagati solo dagli alunni

classe-di-scuola-elementare-e1284452479579La Scuola tutta e in modo particolare quella pubblica è stata da sempre al centro del mio interesse. Sono sicura che debba e possa essere l’unico vero ascensore sociale. Dopo la nascita dei miei figli poi, è diventata un pallino fisso che ha praticamente monopolizzato la mia attività amministrativa dai banchi della minoranza al comune di Viterbo. Nel corso di questa consiliatura ho potuto toccare con mano i cambiamenti, spesso dannosi, che il mondo della scuola ha subito in modo particolare in questi ultimi cinque anni. Sì, i tagli orizzontali decisi dallo Stato si sono scagliati come una mannaia contro la vita scolastica di studenti, insegnanti, operatori scolastici come pure degli stessi dirigenti, ma non hanno rappresentato l’unico problema. Il contributo locale, che nella nostra provincia quasi sempre latita, stavolta non è mancato. Peccato pero’ che  sia stato deleterio. Il nodo è che in Italia e ancor più a Viterbo chi è chiamato ad occuparsi di uno specifico settore nelle istituzioni non ha quasi mai le competenze che servono nè la giusta sensibilità per porsi come risolutore dei mali. Per troppo tempo chi ha avuto la responsabilità politica di lavorare per risolvere non si è posto nella condizione di capire i problemi e di trovare soluzioni riconoscendo magari i propri limiti e decidendo di ascoltare quel mondo dalla voce stessa di chi ogni giorno lo vive e tenta di migliorarlo. Il tutto per tentare di fare una sintesi che giovasse in primis agli alunni e a seguire a tutti gli operatori della scuola e alle loro famiglie.

La storia del dimensionamento scolastico nella nostra città, da due anni a questa parte, rappresenta l’emblema dell’arroganza e della irresponsabilità della politica che nell’ultimo ventennio ha agito, spesso per vezzo, nel tentativo cieco di esercitare il  potere come fine a se stesso. Non e’ un caso che anche la Uil scuola, lo scorso novembre, e’ arrivata a stigmatizzare la mancanza di volontà’ del Comune nell’ organizzare le scuole cittadine in modo logico e sensato prendendo per la prima volta una posizione seria sulla questione dell’applicazione della sentenza del De Amicis, definendola una situazione assurda.

La mancata adozione del piano di dimensionamento scolastico 2013/14 da parte della Regione, di cui abbiamo avuto notizia un paio di settimane fa, non consentirà, tra le altre cose, l’attivazione degli indirizzi di studio richiesti e si sottrarranno disponibilità alle immissioni in ruolo di docenti. Tutto come se non ci fosse già’ abbastanza penuria di lavoro. Manca totalmente una visione di insieme della programmazione scolastica cittadina che a mio modo di vedere dovrebbe scaturire da un dialogo franco tra tutte le realtà’ scolastiche della Citta’ con le Istituzioni. Mi piacerebbe  che questo spazio, questa piazza virtuale, possa favorire questo incontro tra idee dal quale far emergere un piano di organizzazione serio delle nostre scuole. Oltre che un’opportunità per discutere e tentare di risolvere i problemi che le famiglie incontrano nel corso della vita scolastica dei loro figli. Ovviamente niente che si possa sostituire alle Istituzioni ma un contributo a disposizione delle stesse.  Sempre che intendano ascoltarci. Cosa ne pensate?

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