Quelli che a poche ore dal voto, candidati al Parlamento o alla Regione, hanno ancora la forza di esprimersi, comunicare, proferire, dire, asserire, fiatare, diffondere, ragionare, alludere, divulgare, chiacchierare, discorrere, confabulare, parlottare, predicare, arringare, argomentare e soprattutto ciarlare.
Quelli che “sul distretto ceramico di Civita Castellana non ho idee precise in merito, ma sarà pronto a ricevere gli imput degli operatori” (Massimiliano Bernini, Movimento 5 Stelle, Camera). Quelli che girano molto sui territori e vanno a “Roccagorga (Latina)”, perché è il mio paese natale e credo che possa diventare il comune più leghista del centro Italia” (Umberto Fusco, Lega Nord-Lista Lavoro e Libertà, Camera). “Sono un candidato del Pd, Fioroni è un suo esponente e i nostri rapporti sono buoni come quelli con Sposetti, Parroncini; del resto dobbiamo creare un partito non delle bande” (Enrico Panunzi, Pd, Regione). Quelli che “sia chiara una cosa: io sono un imprenditore che non ha mai avuto connivenze politiche con nessuno e non sono lo zimbello di nessuno” (Leonardo Michelini, forse candidato sindaco del centro sinistra). Quelli che “tutt’altro che incline alla demagogia, Graziani ha parlato a lungo, mantenendo sempre un atteggiamento lucido e puntuale su quella che è la sua proposta politica” (ufficio stampa di Carlo Graziani, Udc, Regione).
Quelli che “mi è stato chiesto di dare la mia disponibilità e da buon soldato l’ho data; sono convinto che la campagna elettorale non si faccia in trenta giorni, ma nell’arco di tutta una vita” (Sandrino Aquilani, Pdl, Camera). Quelli che “con il coordinatore del partito Giulio Marini si faranno i conti dopo le elezioni” (Francesco Battistoni, Pdl, Camera).
Quelli che gli ex consiglieri e/o assessori del Pdl “possono comunque mettere in piedi una lista dei reduci, oppure una lista degli scontenti, ma non saranno mai con il Partito democratico” (Ugo Sposetti, Pd, Senato).