Michele Villetti è piaciuto, al Milk c’era un sacco di gente e i gestori sono tanto, ma proprio tanto, soddisfatti. E sappiano gli ospiti, soprattutto quelli un pochino più sbadati, che il club è dotato di personale con un fiuto pazzesco: pensate che sono riusciti a ritrovare nientepopodimenoche un anellino Tiffany, con grande felicità della fashionissima girl che, per suggellare il prezioso ritrovamento, ha lasciato un post su Facebook. “Perché al Milk ti ritrovano anche un anello Tiffany…”. (Mica cavoli!).
Archiviato il successo, lo staff del Milk scalda i motori per domani, annunciando un ospite “capace di stupire anche i palati più fini mescolando sonorità funk, old school e afro”. Chi è? Un altro indizio direttamente dalla pagina Fb del club: “E’ protagonista assoluto della nightlife capitolina”. Ancora niente? Vabbé, ve lo diciamo noi: si tratta di Max Scoppetta, talentuoso dj romano. (Provare per credere).
Da via Mariano Romiti spostiamoci al 4 di strada Cassia Nord, al Class Club per capirci, dove è tutto pronto per l’evento “Carnival Class Club”. Spazio a coriandoli, stelle filanti e fantasia. E, perché no, anche alle maschere. Ma con una raccomandazione: la buccia di banana è sempre maledettamente in agguato, soprattutto in queste occasioni, quindi occhio a non fare scivoloni. Parola d’ordine: buongusto, sempre. Meglio una maschera banale che trash. (Va bene che non siamo alla Fenice di Venezia ma, insomma, un tono bisogna pur sempre darselo).
Terminiamo il giro di giostra al Theatrò Discoclub che, la scorsa settimana, è stato degno palcoscenico di un evento da red carpet. Esagerato? Niente affatto, almeno in termini di selezione: rigidissima. Come anticipato nella puntata precedente, la Gallery Privè, fresca fresca di restyling, ha ospitato la prima di “Pasta Disco”, che è andata alla grande. Sala perfetta, scenografie di tutto punto e tavoli imbanditi in maniera davvero ineccepibile. Belli gli ospiti, tutti con dress code adeguati alla serata, come raccomandato dalla direzione artistica. E non ce n’è stato per nessuno, proprio per nessuno. Avete mai visto, del resto, qualcuno presentarsi ad una prima che si rispetti in scarpe da tennis e tuta? La risposta esatta è: no, categorico. E non arriccino il naso i (finti) radical chic: sì, certo, siamo a Viterbo e non alla prima della Scala, ma il buongusto (quello di prima) mica vale solo a Milano, santi numi.
Traduzione. L’ingresso alla Gallery richiede un look in linea con il leit motiv del format (anche senza l’anello di Tiffany, per carità!).
Altrimenti c’è sempre la festa in platea (questa settimana si chiama “Dance Ritual”) con i dj resident Giò Brunetti, Matteo Milioni, Leo Strada e Paolo Bigiotti. Eppoi un’indiscrezione sottovoce: pare che il Theatrò stia per ospitare un super(super)ospite. Chi? Si, avete ragione, “Indovina chi’?” andava di moda negli Anni ’90, e allora ecco qua il pezzo da novanta (in tutti i sensi): Raoul Bova. (Tiè).