Se il livello di civiltà in una comunità si misurasse per la quantità di rifiuti abbandonati un po’ ovunque, certo Viterbo starebbe in fondo alla classifica. Che si tratti di ingombranti o la classica busta coi resti della cena, fa poca differenza. L’importante è liberarsene il prima possibile, senza stare a guardare dove e come. All’interno delle mura cittadine, la raccolta differenziata porta a porta procede. Anche se basta mettere piede nelle vie che danno su corso Italia per vedere cumuli di buste ammassate agli angoli delle piazzette, di fronte a garage che nessuno usa, addirittura sotto alle cappelle votive. In via del Suffragio, tanto per fare un esempio, la Madonnina spesso benedice col suo sguardo sacchi variopinti, da cui i gatti della zona si divertono poi a tirar fuori qualunque cosa di commestibile contengano. Fuori le mura, dove ancora imperversano i cassonetti, proprio lì il livello di civiltà raggiunge l’apice. Il materasso che oramai ci fa risvegliare col mal di schiena? Perché chiamare Viterbo Ambiente che ce lo verrebbe a prendere a casa? Meglio lasciarlo quando nessuno ci vede accanto ai secchioni. Prima o poi qualcuno lo porterà via. E comunque, ciò che conta è passare inosservati. Oppure che dire della lavatrice ormai non più riparabile: un giro furtivo del quartiere e la si butta all’angolo di un parcheggio.
Il Comune si è pure inventato la postazione ecologica itinerante per raccolta rifiuti ingombranti: il secondo appuntamento di gennaio è stato domenica 20. L’iniziativa è rivolta esclusivamente ai residenti del territorio viterbese (città e frazioni) che utilizzano propri mezzi e che, come previsto da regolamento, risultano iscritti al ruolo Tarsu. Al momento della consegna dei rifiuti va pertanto presentato al personale un documento di identità che attesti il luogo di residenza. La postazione ecologica è a disposizione per rifiuti ingombranti (divani, tavoli, armadi, sedie, materassi, mobili), beni durevoli di uso domestico e rifiuti di apparecchiature elettriche ed elettroniche (frigoriferi, congelatori, tv, computer ed elettrodomestici vari), mentre è escluso il deposito di materiali inerti, come sanitari, materiali di demolizione e quanto altro proveniente da lavori di manutenzione e ristrutturazione. Vengono accettati al massimo tre rifiuti ingombranti. I successivi appuntamenti saranno per domenica 3 e 17 febbraio. Ecco, troppe regole da rispettare.
Che si fa allora? I rifiuti ingombranti si portano sì al Riello, ma col buio, per essere buttati sotto il cavalcavia. Lo sa bene il consigliere comunale del Pdl, Andrea Marcosano, che la stessa domenica del 20 gennaio è stato chiamato da alcuni podisti indignati da quanto avevano visto. “Discariche a cielo aperto in cinque tratti della strada, con rifiuti di ogni genere. Uno spettacolo indecoroso – afferma – nell’immediata periferia, a pochi passi dagli impianti sportivi dove si allenano circa 400 ragazzini della scuola calcio Tuscia Viterbese, proprio quella strada rappresenta per molti giovani calciatori un percorso podistico durante gli allenamenti. Con questa mia denuncia intendo ribadire ancora una volta che, per responsabilità di alcuni individui, che definisco barbari, la nostra città viene costantemente deturpata”. Marcosano ha informato il sindaco Giulio Marini per la bonifica dell’intera zona. Il Comune è già intervenuto più volte per la sistemazione e la rimozione dei rifiuti proprio in quell’area. Lo farà di nuovo. Ma la battaglia contro gli incivili è dura da vincere.
Più controlli da parte di tutti (non solo forze dell’ordine) e pene più severe. Siamo tutti responsabili!