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“I candidati a sindaco presentino la squadra”

Antonio Obino

Antonio Obino

“I candidati a sindaco si presentino con tutta la giunta”: è la proposta lanciata da Antonio Obino, consigliere comunale uscente della lista “Ego sum leo”, in vista della prossima consultazione amministrativa che dovrà eleggere un nuovo esecutivo a palazzo dei Priori. Una proposta che va a sposarsi con quella delle votazioni primarie, che non dovrebbero più essere monopolio del Pd.

“Sì alle primarie per tutti i partiti che presentano un sindaco – dice Obino – e che i vari candidati si presentino con i nomi degli assessori che intenderanno poi nominare. In tal modo i cittadini potranno votare la compagine di governo cittadino che più li soddisferà in quanto a competenze, professionalità, dedizione totale o meno all’incarico che si apprestano a svolgere”. Obino è un pignolo e arriva fino in fondo. “Un’altra importante postilla – afferma – è che chi si candida a fare l’assessore non si dovrà presentare come candidato al consiglio comunale, così da evitare che se eventualmente eletto poi debba dimettersi, subito dopo, per essere nominato assessore”. Qual è lo scopo di tutto ciò? “In questo modo prosegue Obino – riusciremo a eleggere un consiglio in blocco e una giunta già individuata in termini di qualità e professionalità e non in base alle preferenze prese; i due organi ben distinti in tal modo potranno operare con più efficienza; il consiglio infine potrà controllare l’operato della giunta in maniera più distaccata. Tenendo infine conto che i consiglieri alla prossima tornata saranno 30 anziché 40, favoriremo l’elezione di volti nuovi ed emergenti, che però dovranno in prima persona mettersi in mostra e spiegare agli elettori le ragioni per le quali vorrebbero essere eletti, e non mettersi a ruota dei big, che una volta dimessisi per diventare assessori poi lasceranno loro il posto in consiglio”.

Chiaro no? “La mia proposta – conclude Obino – parte dalla convinzione che l’assessore debba essere una figura professionalmente qualificata e preparata all’incarico che deve svolgere. Non è possibile che l’organo politico più importante di un assessorato non abbia la minima competenza nella materia di cui deve trattare. Non è possibile che si nominino gli assessori in base alle preferenze che hanno preso. Dobbiamo rompere il circolo vizioso preferenze-assessorato. Chi prende più preferenze avrà una voce più influente in consiglio e potrà autorevolmente indirizzare e controllare i lavori della giunta, ma non un posto di assessore che invece dovrebbe andare a chi ha conoscenze tali da prendere la decisione migliore e favorire il funzionamento della macchina amministrativa. In questi tempi così magri in quanto a risorse, bisogna che quelle poche che ancora sono a disposizione, vengano impiegate nel modo migliore possibile”.

Antonio Obino propone una rivoluzione copernicana che farebbe saltare tutti i crismi finora adottati dalla politica, locale e non. Del resto, fino a oggi abbiamo quasi sempre avuto l’uomo sbagliato al posto sbagliato (basti pensare ai medici, ottimi serbatoi di voti provenienti per lo più dai propri assistiti, che poi in Comune si occupano di scuola, di viabilità, di bilancio, di sviluppo economico e quant’altro. E questo è solo un esempio). Il problema è capire se questa proposta – di per sé validissima – possa essere ascoltata da una classe politica che fino a oggi ha dato solo prova di voracità nella conquista del potere. Comunque, auguri.

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22   Commenti

  1. Stante l’attuale interpretazione della politica da parte di chi viene eletto, qualsiasi ricetta può solo che migliorarla e quindi andar bene.

    Fermo restando che scendere in politica debba essere interpretata come una mission, con tanti oneri e pochi onori

  2. Capitan Drogo ha detto:

    Proposta molto interessante soprattutto se accompagnata da un solido e credibile programma che permetterebbe anche di valutare se la rosa dei nominativi è effettivamente la migliore per ricoprire i ruoli da consiglieri o assessori.

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