17112024Headline:

Elezioni, gli imbrattatori subito all’opera

Manifestri Casapound a Santa Barbara

Manifestri Casapound a Santa Barbara…

Anni fa un mio amico mi raccontò di un viaggio fatto in Australia, dove ci sono strade molto larghe, con tre o quattro corsie per ogni senso di marcia. E mi manifestò tutto il suo stupore quando vide che, arrivando a un semaforo rosso, le auto rimanevano tutte diligentemente sulla corsia dove si trovavano, anche se in quest’ultima c’erano una o più vetture davanti e quella a fianco era completamente libera. E’ proprio il caso di dire “cose dell’altro mondo”. Pensate infatti se in Italia si possa verificare una cosa del genere: impossibile, giacché la svicolata del furbo (alcune volte, in caso di code sull’autostrada, anche sulle corsie di emergenza) da noi è la normalità. Un problema di cultura.

...di Fratelli d'Italia a piazza della Rocca...

…di Fratelli d’Italia a piazza della Rocca…

Giacché gli anglosassoni il rispetto delle regole, anche quelle più banali, ce l’hanno nel sangue, mentre da noi è tutto il contrario. Anzi, chi riesce ad aggirarle e a farla franca è in genere considerato uno che sa stare al mondo. Vabbè.
Tutta questa premessa è stata necessaria per stigmatizzare ancora una volta come i furbi si mettano in moto anche in campagna elettorale, reiterando un  malcostume che negli anni nessuno è riuscito a estirpare. E che forse, almeno qui da noi, non morirà mai. Il riferimento è all’affissione selvaggia dei manifesti elettorali: non appena montate le plance da parte del Comune e prima che lo stesso abbia definito gli spazi per ciascun partito, ecco che arrivano immediatamente gli “attacchini” corsari a fare filotto, occupando cioè tutte le plance disponibili, infischiandosene altamente delle regole in materia di pubblicità elettorale.

...e quelli del Pd ancora in piazza della Rocca

…e quelli del Pd ancora in piazza della Rocca

Così in piazza della Rocca, ad esempio, fanno bella mostra di sé una bella sfilza di manifesti che inneggiano al leader di Casapound Simone Stefano (in corsa per la presidenza della Regione) e altri che pubblicizzano il partito Fratelli d’Italia o la recente visita del Democratico Massimo D’Alema. Ma anche nel resto della città gli scempi non mancano (a S. Barbara o all’ingresso del semianello sulla Cassia nord). Con una particolarità: il record dell’indecenza spetta senza ombra di dubbio a Casapound. Il fatto è che tali abusi rischiano di rimanere impuniti (qualcuno si ricorderà che in passato il Parlamento approvò una sanatoria in merito) e allora – ragionano i partiti – tanto vale provarci.

Per questo sarebbe bene che il cittadino elettore, tra i tanti criteri che lo guidano nell’espressione del voto, tenesse presente anche questo: non votare chi non rispetta le regole, a cominciare da questa, imbrattando tra l’altro la città. Per un semplice motivo: se un partito si permette di violare anche norme banalissime come questa, cosa potrà combinare domani quando sarà al potere e dovrà dettare le leggi per gli altri?

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