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Confartigianato, è caccia ai cattivi pagatori

Confartigianato: il segretario Andrea De Simone

Confartigianato: Andrea De Simone

I cattivi pagatori per Confartigianato avrebbero i giorni contati. Nel vero senso della parola, perché da ieri un Osservatorio dell’associazione di categoria vigila sul rispetto della normativa entrata in vigore lo scorso il 1° gennaio, che fissa a 30 giorni il termine ordinario per saldare le fatture nelle transazioni commerciali tra enti pubblici e aziende private e tra imprese private (fatta salva purtroppo la deroga a 120 giorni per la Regione Lazio).     Nell’Osservatorio, disponibile sul sito www.confartigianato.it, gli imprenditori troveranno informazioni sul funzionamento delle nuove norme, consulenza su come far rispettare i propri diritti di creditori e potranno segnalare nuovi ritardi e mancate applicazioni della legge. Una sezione dell’Osservatorio è dedicata allo strumento della certificazione del crediti accumulati dagli imprenditori prima dell’entrata in vigore della nuova legge. Anche in questo caso, oltre alle istruzioni per l’utilizzo della certificazione, sarà monitorata l’efficacia dello strumento.

“La nuova normativa sui tempi di pagamento – sottolinea il segretario provinciale Andrea De Simone  – è stata fortemente voluta da Confartigianato ed è un passo avanti per ristabilire etica e correttezza nei rapporti economici tra imprese e pubblica amministrazione, nonché tra imprese committenti e imprese subfornitrici. Ma la legge non deve restare sulla carta. Va rispettata. L’Osservatorio serve proprio per monitorarne l’applicazione e periodicamente Confartigianato renderà pubblici i casi dei cattivi pagatori, siano essi enti pubblici o soggetti privati. Insomma, non molleremo la presa. Ne va della sopravvivenza delle imprese e della possibilità che l’Italia diventi un Paese europeo sul fronte dei pagamenti”.

Quello dei ritardi di pagamento è uno dei problemi più gravi all’origine della mancanza di liquidità degli imprenditori e, addirittura, in questi tempi di credito scarsissimo, porta alla chiusura molte aziende. Un rapporto di Confartigianato ha rilevato che la pubblica amministrazione è sempre più lenta a pagare le imprese fornitrici di beni e servizi: nel 2012 il tempo medio è salito a 193 giorni. Tra maggio e novembre 2012 il ritardo con cui gli enti pubblici hanno saldato le fatture alle imprese è ulteriormente aumentato di ben 54 giorni. E alle imprese il ritardo costa 2,5 miliardi di maggiori oneri finanziari.

Il rapporto di Confartigianato rivela che la pubblica amministrazione ha accumulato debiti commerciali per 79 miliardi nei confronti dei fornitori di beni e servizi. Di questi, 35,6 miliardi si riferiscono a debiti verso fornitori del Servizio Sanitario Nazionale, che comprende Asl, Aziende ospedaliere e universitarie.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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