Ammucchiata in zona Monti. Sì, è una vera e propria ammucchiata (che ancora non si capisce bene come si risolverà) quella che si sta concretizzando sotto l’immagine di Mario Monti e della sua scelta civica per l’Italia. Non in vista delle elezioni politiche e regionali, dove i giochi sono fatti da tempo, bensì per le comunali di palazzo dei Priori. Incredibile? No, vero. E ci sarebbe anche da ridere se la situazione non fosse drammaticamente seria. E allora, andiamo ad analizzare i fatti di queste ultime ore per tentare di capirci qualcosa.
Prima notizia (ci scusi, Luciana Littizzetto): Filippo Rossi ha approfittato di un appuntamento in libreria per candidarsi ufficialmente a sindaco di Viterbo, ovviamente sotto l’egida della lista Monti. “Ho capito – ha detto Rossi – che siamo una città che vive problemi non solo nostri. Magari le pochezze viterbesi fossero solo le nostre. Siamo in un Paese che punta sul made in Italy, sulla creatività, sulla la nostra storia, tutti argomenti con i quali i nostri politici si riempiono la bocca. Poi non ce n’è mai uno che affronti la questione per come va affrontata, capendo che su queste cose non si scherza, così come su scuola e futuro dei ragazzi e sul fatto che se s’investe sulla cultura si crea ricchezza. Questo Paese – ha detto ancora – o si salva con il turismo e la cultura o non si salva. Come si fa a spiegarlo ai politici? Non lo so, io ci proverò a Viterbo”. Vabbè, ci può stare. Solo che il ragazzone ex finiano a questo punto dovrebbe fare chiarezza sulla Fondazione Caffeina da lui presieduta (perché in città i mal di pancia su questo argomento sono parecchi) dal momento che in Italia, quanto a conflitto d’interessi, non c’è solo quello berlusconiano.
Seconda notizia: torna sulla scena alla grande Nando Gigli, che ha già convocato per domani pomeriggio le sue truppe al Pianeta Benessere (ore 17,30) per riflettere sulla situazione politica ed esternare ovviamente il proprio orientamento. Fin qui non ci sarebbe nulla di strano (anche perché sembrava ormai assodato che, abbandonata l’Udc, il vecchio leone della politica viterbese si fosse avvicinato a Fioroni e al suo Pd), se non fosse circolato in queste ore un sms inviato da Candido Socciarelli (toh, un altro felice ritorno) che invita tutti a partecipare all’evento, con la testuale affermazione: “E’ arrivato il momento di riunire le forze per costruire anche a Viterbo un’area di moderati che si riconoscano nel Ppe. La lista civica di Monti ce ne dà l’opportunità”. Capito?
Terza notizia: l’assessore della giunta Marini, attuale esponente della Lega Federalista, Massimo Fattorini, sarebbe stato visto transitare nell’ufficio di Nando Gigli e, interrogato dalle persone a lui più vicine, avrebbe confidato il prossimo cambio di casacca, subito dopo il 25 febbraio. Ma qui va concesso il beneficio d’inventario del gossip.
Quarta notizia: Livio Treta, che fino a prova contraria dovrebbe far parte del gruppo Santucci, ha da giorni ufficializzato a palazzo dei Priori la costituzione del gruppo Monti in consiglio comunale.
Basta così, perché ce n’è in abbondanza per capire che sta succedendo un gran guazzabuglio, in cui capirci qualcosa è impossibile. Giacché Filippo Rossi si candida nel nome di Monti; Nando Gigli e Candido Socciarelli aderiscono alla lista Monti, ma dovrebbero sostenere la candidatura di Leonardo Michelini, insieme a loro dovrebbe aggregarsi il leghista Fattorini; e, da ultimo, Treta ha messo il cappello sulla lista Monti in Comune non si capisce bene per andare dove.
Dunque, tutti insieme appassionatamente? Di fronte a questa situazione kafkiana c’è un timido tentativo di un montiano della prima ora, Marcello Mariani, di dire qualcosa di centro: “Riguardo alle polemiche sulle candidature alle elezioni comunali di Viterbo, pensiamo prima alle elezioni politiche e poi, con serietà e rispetto verso gli elettori, guardiamo al futuro politico e amministrativo della città. I risultati delle elezioni politiche del 24 e 25 febbraio modificheranno il quadro politico. Quindi, prima di parlare di elezioni comunali, sarà bene confrontarsi con il consenso che gli elettori viterbesi daranno alla Lista Monti ed al suo capolista Federico Fautilli. Dobbiamo saper fare tesoro di questa novità e fare una scelta civica anche a Viterbo, senza preclusioni e senza storici steccati. Avviare un movimento di trasformazione per il buongoverno della città e per il futuro dei nostri giovani”.. Già, ma al di là della propaganda, che avrà voluto dire? Boh.