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Michelini in pole, ma c’è Serra il guastatore

Francesco Serra

Francesco Serra

I soliti maligni ( o scettici, se volete) sono serviti. Il Pd viterbese celebrerà le primarie per stabilire chi sarà il candidato del centrosinistra a palazzo dei Priori domenica 24 marzo, un mese esatto dopo le consultazioni politiche e regionali.
L’annuncio verrà dato ufficialmente questa mattina nel corso di una conferenza stampa che vedrà protagonisti i vertici locali del partito, a cominciare dal segretario provinciale Andrea Egidi per finire con quello comunale Alvaro Ricci, i quali spiegheranno le modalità con cui ci si potrà candidare (è quasi certo che dovranno essere raccolte almeno 300 firme di sostenitori) e soprattutto se saranno primarie aperte a tutti, oppure si replicherà il metodo Bersani-Renzi per evitare sempre possibili brutte sorprese.
Al momento comunque, i competitors dovrebbero essere due: il primo è quel Leonardo Michelini che, seppur non avendo ancora sciolto la riserva, è pronto all’agone politico sostenuto dalle truppe cammellate fioroniane (e gigliane?) e col placet di Ugo Sposetti (abbondantemente già accontentato con la messa in orbita del suo delfino Alessandro Mazzoli verso un seggio a Montecitorio); il secondo, che rischia anche di essere il guastatore di turno, è il cardiologo Francesco Serra, intenzionato a svolgere il ruolo di Renzidue, ma visto da sinistra. Potrebbe esserci un terzo, proposto dal Sel, ma non è detto. Giacché i vendoliani viterbesi potrebbero decidere di riversare i loro consensi proprio su Serra.
E’ indubbio comunque che l’apparato del partito sosterrà Michelini a spada tratta, una volta che l’attuale presidente provinciale della Coldiretti e del Consorzio agrario provinciale avrà finalmente sciolto la riserva; ma l’ala sinistra potrebbe anche spostarsi su Serra il quale – in caso di primarie aperte a tutti – potrebbe anche contare su eventuali consensi di guastatori di centrodestra (o di centro), che lo vedrebbero senza dubbio come avversario meno pericoloso per lo scontro vero, quello di fine maggio (visto che anche nel Pdl i problemi di compattezza non mancano). E allora, il risultato del voto popolare potrebbe essere tutt’altro che scontato.
Ipotesi o, se volete, elucubrazioni. Intanto c’è da registrare che dalla direzione nazionale Enti locali del Pd è arrivata una lettera a firma di Davide Zoggia, il quale raccomanda a tutti i responsabili del partito dei Comuni dove si voterà a maggio, di svolgere le primarie proprio il 24 marzo, considerata “la data migliore in tutto il territorio nazionale, anche in ragione delle varie adempienze legate alla conclusione delle elezioni politiche nazionali”. Con una postilla, in cui si ribadisce “la necessità di evitare iniziative, durante la campagna elettorale per il rinnovo di Camera e Senato, che siano riferite sia alla sottoscrizione delle candidature per le primarie, sia alla presentazione dei candidati sindaci”. Beh, come dargli torto? Per ora meglio pensare al campionato. Poi verrà pure la Coppa Italia.

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