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Le Terme? Per ora sono una maledizione

Il pianeta Benessere

Il pianeta Benessere

Già Dante le aveva citate nell’Inferno. E ancora oggi è proprio a quell’ambiente che sembrano appartenere: le terme viterbesi nel terzo millennio appaiono dannate. Il progetto termale langue e sarà probabilmente rinviato alla prossima consiliatura, visto che Giulio Marini, l’attuale sindaco, in odore di candidatura in Regione dovrebbe dimettersi a breve. Le ex Terme Inps, patrimonio che in altre realtà italiane hanno saputo sfruttare rendendolo la fonte principale di introiti per l’economia locale, sono abbandonate e, in vista di un futuro rilancio, andranno abbattute e ricostruite daccapo.

Ma i privati non se la passano meglio. L’esempio più calzante è quello dell’hotel Terme Salus, cioè Pianeta Benessere. Due anni fa è finito nella bufera – anche giudiziaria – a causa dello sfratto esecutivo per morosità, ai danni di Roberto Rajata, amministratore unico e generale manager della Kurhouse International, società che gestiva da anni la struttura di proprietà della Gestervit Terme srl (famiglia Governatori). La vertenza legale, a colpi di pignoramenti e sospensioni, si chiuse nel luglio del 2011 con la sentenza di risoluzione del contratto di locazione per inadempimento della Kurhouse srl, pronunciata dal giudice Vilma Passamonti dopo aver appurato affitti  non pagati per un ammontare di poco inferiore a un milione e 300mila euro.

Ebbene, ieri gli ex dipendenti di Rajata (attuale presidente di Unindustria Turismo) hanno riportato all’attenzione dell’opinione pubblica e delle istituzioni locali la loro situazione: l’essere disoccupati. Lo hanno gridato in piazza del Comune, per poi essere convocati dal viceprefetto Francesco Tarricone. Parliamo di 18 persone (dieci erano dipendenti a tempo indeterminato e otto veniva impiegati a chiamata nelle pulizie) lasciate a casa senza alcun ammortizzatore sociale.

“Le pratiche avviate per la mobilità e la cassintegrazione – denunciano Carlo Proietti della Filcams Cgil, Silvano Corda della Fisascat Cisl – sono state respinte perché incomplete: mancavano i verbali che avrebbe dovuto firmare l’ex datore di lavoro. Ma Rajata non lo abbiamo più trovato”. Ma i sindacati ora prendono di mira soprattutto Franco Governatori, capostipite della famiglia proprietaria dello stabile. “Di lui – dicono – ci fidavamo. Invece ci ha delusi”. Delusi e amareggiati perché prima che la nuova società, la Alton, subentrasse nella gestione dell’hotel, sempre nel palazzo del Governo ci fu un altro incontro: quello in cui “Governatori – raccontano – si prese l’impegno morale a che tutti gli ex dipendenti fossero riassorbiti”. Invece, no. “Li hanno sostituiti – accusano – con altro personale: addirittura il bagnino è di Napoli”. In realtà, qualcuno dei vecchi è stato richiamato: due con contratto per un mese (devono ancora essere pagati), un’altra di due mesi (niente tfr né saldo totale del bimestre). “Chi deve ancora essere saldato – aggiungono – è impiegato per una ditta esterna, la DueC Italia srl, che si occupa delle pulizie. Ma la Alcot non fa nulla per costringerli a mettersi in regola”.

Al lavoro, di fatto, su 18 unità ora ce n’è una sola: l’unica che ha ottenuto un contratto di sei mesi. E ora i sindacati hanno dato tutto in mano ai legali: per Pianeta Benessere si profila un nuovo girone dantesco in tribunale.

 

 

 

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