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Biglietti per l’Olimpico, questi sconosciuti

Houston abbiamo un problema. Coi biglietti dello stadio. Già, perché da qualche mese a questa parte per i tifosi viterbesi di Lazio e Roma è diventato un problema acquistare i tagliandi per lo stadio. E le lamentele degli abituali frequentatori dello stadio Olimpico sono arrivate anche a Viterbopost.it.
I fatti sono semplici: negli ultimi tempi ben due ricevitorie del capoluogo della Tuscia che offrivano il servizio biglietteria per Lazio e Roma hanno smesso, per ragioni diverse, di fornirlo. Col risultato che a Viterbo non esiste più un rivenditore autorizzato. Per i tifosi laziali va un po’ meglio, visto che ci si può sempre recare in un tabaccaio di Bagnaia ancora abilitato a stampare i ticket: ma oltre a problemi di traffico e parcheggio, bisogna fare i conti con le lunghe file di appassionati (provenienti anche dalla provincia e persino dalla vicina Umbria) che si rivolgono all’unico sportello ancora attivo. I disagi per i romanisti sono se è possibile addirittura peggiori, e non solo a guardare la classifica di serie A: per prendere i biglietti i lupacchiotti debbono rivolgersi ai rivenditori di Nepi  o Tarquinia, entrambe a 45 chilometri dal capoluogo.
“E’ una situazione paradossale – racconta Valerio, giallorosso doc –, sembra essere tornati indietro di quindici, venti anni fa, quando la tecnologia non esisteva e bisognava per forza andare a Roma a prendere i biglietti per le partite. Solo che allora era normale, oggi è scomodo e fuori dal tempo”. Certo, molti – specie tra i sostenitori più giovani –  preferiscono utilizzare internet, che attraverso i canali ufficiali della società e dei concessionari esclusivi, consente di acquistare i preziosi tagliandi. Ma è obbligatorio usare la carta di credito (e non tutti ce l’hanno), oltre a saper masticare un po’ di computer e web. “Ai bei tempi – spiega Alessio, laziale da vent’anni – si andava all’Olimpico durante la settimana, ci si metteva pazientemente in fila davanti ai botteghini anche ore prima, e alla fine si otteneva il biglietto. Era faticoso, scomodo, ma anche romantico.  Per il biglietto di Lazio – Juventus di Coppa Italia (giocata martedì sera, ndr), ho fato due ore di coda in tabaccheria, chiedendo persino un permesso dal lavoro. Non è una cosa normale”. Viva il calcio moderno? Ma anche no.

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