“Le terme solo una maledizione? Io dico di no. Se maledizione s’è abbattuta su questa città è soprattutto quella di una classe dirigente, soprattutto quella politica, non all’altezza della situazione. Le sconfitte subite in campo economico e quindi di sviluppo sono innumerevoli. Tanto per citarne alcune: centro agroalimentare, Fiera di Viterbo, aeroporto e le stesse terme”.
E’ un Alvaro Ricci (vicecapogruppo del Pd in consiglio comunale) come al solito all’arma bianca quello che vuol dire la sua proprio sulla questione termalismo, messa in evidenza su questo blog dopo il licenziamento di ben 18 operai da parte delle Terme Salus. “Credo sia difficile, se non impossibile – aggiunge – trovare altro esempio dove, a fronte di una straordinaria risorsa termale, di grande qualità e di grande quantità (oltre 120 litri di acqua al secondo a fronte dei 10 litri che può vantare Chianciano), non si riesca a far decollare una vera e propria città termale. Anzi, siamo arrivati al punto che, grazie all’inefficienza – e uso questo termine per essere generoso – della attuale maggioranza di centrodestra che ci governa, si è giunti al punto di mettere a repentaglio il funzionamento delle Terme dei Papi”.
Ricci non si ferma e snocciola, una dietro l’altra, le sue argomentazioni. “Infatti – dice ancora – causa un contenzioso ormai decennale sul corretto uso dell’acqua termale della stessa struttura, la giunta Marini, con delibera dello scorso mese di ottobre, ha demandato agli uffici comunali, di attivare le procedure per la revoca della sub concessione mineraria, peraltro scadente il prossimo mese di marzo”.
Ma non è finita. “Che dire – prosegue Ricci – delle ex Terme Inps? Maledizione o incapacità e menefreghismo? La seconda che hai detto, direbbe Guzzanti nei panni di Quelo. Nonostante la giunta regionale a guida Marrazzo, avesse adottato una deliberazione il 15 maggio del 2009, con la quale veniva deciso di cedere la proprietà al 50% al Comune di Viterbo, a oggi nulla si è mosso. Oppure, vogliamo parlare della questione Itet? Soltanto grazie alla minoranza e, lasciatemelo dire, al sottoscritto, siamo riusciti a sventare l’abbandono di un importante centro termale a favore dell’ennesima speculazione edilizia sulle pendici della Palanzana”.
La conclusione del consigliere: “Maledizione termale o della politica?”.
Alvaro Ricci: “La maledizione è la politica”
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